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Cosa vedere in Campania

Campania

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Napoli si presenta: storia e cultura per la tua vacanza in Campania

NapoliPosta nel cuore dell’omonimo golfo, la città di Napoli si trova tra l’incantevole Vesuvio e la zona vulcanica dei Campi Flegrei in un panorama indicato tra i più celebrati e i più belli al mondo.

La città custodisce gelosamente un ingente patrimonio artistico e architettonico sotto la tutela dell’UNESCO, che nel 1995 ha dichiarato Patrimonio mondiale dell’Umanità il centro storico di Napoli, tra i più vasti d’Europa.

Napoli si sviluppò inizialmente sulla costa, infatti la prima formazione urbana si formò dall’isola di Magaride, luogo in cui i coloni greci inaugurarono il loro primo emporio commerciale che favorì grande sviluppo nell’attuale città.

Napoli è caratterizzata per la maggior parte da colline, tra queste molte raggiungono i 452 metri di altezza, come la Collina dei Camaldoli, dove sono sorti molti rioni e quartieri, ma la città vanta la presenza anche di numerose isole, penisole a picco sul Mar Tirreno e insenature. La storia geologica di questo territorio è alquanto complessa visto che il recente substrato è caratterizzato per la maggior parte da detriti di differente origine vulcanica.

Salerno: le tue vacanze tra arte e cultura campana

SalernoPosta al centro di una zona urbanistica di 415.000 abitanti che include la costiera amalfitana, i picentini, la valle dell’Irno e la zona della piana del Sele, la città è nota per la Scuola medica salernitana prima e la più importante istituzione medica in tutta l’Europa nel periodo del Medioevo, precisamente nel IX secolo.

Salerno è posta sul golfo che porta il suo nome sul mar Tirreno, tra la costiera Amalfitana, a Ovest, il Cilento e il Sele a Sud. Da un punto di vista orografico l’area comunale di Salerno è molto articolata, si parte dal livello del mare fino a raggiungere i 953 metri del monte Stella, la città si estende lungo la costa fino alle colline interne poste alle spalle dell’abitato.

Fino alla metà dello scorso secolo il fiume Irno, che oggi attraversa la città, marcava il confine orientale di Salerno, un ulteriore corso d’acqua che percorre il territorio è il fiume Picentino, posto sul confine orientale della città.

Si afferma che l’area di Salerno sia stata abitata sin dall’era preistorica ma testimonianze certe si hanno a partire dal VI secolo a.C. riguardo un insediamento etrusco, è molto probabile che fosse Irna collocata nelle vicinanza del fiume Irno, oggi presso il quartiere Fratte. Questo primordiale insediamento era un avamposto strategico e commerciale per i rapporti commerciali con gli etruschi e le colonie di Poseidonia ed Ela. In seguito alla sconfitta di Cuma, arrivarono i sanniti che occuparono la città entrando a far parte del commercio con le città greche.

Pozzuoli: informazioni turistiche e culturali per una vacanza da sogno

PozzuoliLa città di Pozzuoli è posta presso l’omonimo golfo presso una zona vulcanica detta Campi Flegrei, campi ardenti, che includono un vulcano ancora attivo, Solfatara.

Un tipico fenomeno della città a livello geofisico e di tutta la zona dei Campo Flegrei è il bradisismo, cioè l’abbassamento e il sollevamento della crosta terrestre in seguito all’aumento della pressione del sottosuolo. Il veloce innalzamento del livello del mare mutò la posizione del porto negli anni Ottanta e lo riposizionò a cinquanta metri più avanti.

In principio la città di Pozzuoli era uno scalo commerciale cumano, fondata nel 528 a.C. da esuli sami che le diedero il nome di Dicearchia, giusto governo. Passò sotto il dominio del Sanniti nel 421 a.C., in seguito all’arrivo dei romani in Campania e al loro successivo dominio nel 228 a.C., la città, ribattezzata Puteoli per le numerose sorgenti di acqua termo-minerali, acquistò sempre più importanza e il porto diventò una zona importante per gli scambi commerciali.

A partire dal 194 a.C. la città di Pozzuoli fu una colonia romana acquistando sempre più potere e importanza poiché i romani la sfruttarono come porto principale.

PozzuoliGrazie ai romani la città fu collegata a un’efficiente rete stradale verso le città più importanti della Campania e inoltre le città più sviluppate in campo marittimo in tutto l’Oriente, vi stabilirono stazioni commerciali.

Nella città furono realizzati monumenti di grande valore, un esempio è l’Anfiteatro Flavio, lo Stadio di Antonino Pio, il Tempio di Serapide, l’Anfiteatro Minore e il Tempio di Augusto. San Paolo arriva sulle coste della città nel 61 d.C. come prigioniero ed è accolto da una piccola comunità cristiana.

A causa dell’apertura del porto di Ostia fortemente voluto da Claudio e concluso con Nerone, verso il 70 d.C. la città fu soggetta a un rapido declino.

A causa del bradisismo con il lento abbassamento di tutto il litorale, gli abitanti furono costretti ad abbandonare la città e, verso gli ultimi anni del V secolo, si stabilirono sull’altura, oggi Rione Terra, che venne circondata da fortificazioni edificando così il castro puteolano.

Storia, arte e cultura per la tua vacanza a Torre del Greco

Torre del GrecoIn base alle testimonianze di numerosi reperti archeologici rinvenuti, è possibile affermare che nel periodo romano Torre del Greco era un sobborgo residenziale della città di Ercolano, caratterizzato da un insediamento di ville, dalla piacevolezza dei luoghi e dalla posizione favorevole, posto al centro del golfo di Napoli che venne devastato dalla feroce eruzione del Vesuvio nel 79 a.C. assieme a quelli di Pompei, Stabia, Ercolano e Oplonti, riconfigurando tutto il suolo e respingendo il mare per più di 500 metri.

Nel periodo successivo, si attesta la presenza di due villaggi Sora e Calastro, oggi è presente il toponimo in due delle contrade attuali. Gli abitanti di questi due villaggi, nel 535, furono trasferiti a Napoli per volere del generale bizantino Belisario al fine di accrescere il numero della popolazione esiguo dopo il sacco. Verso l’880 i Saraceni riuscirono a insediarsi nella città grazie anche al favore del vescovo di Napoli Atanasio, che in seguito li trasferì ad Agropoli circa due anni dopo.

Per la prima volta compare, nel 1015, il toponimo “Turris Octava” che successivamente diventerà Torre del Greco, alcune leggende locali affermano che il nome derivi da una particolare tipologia di vitigno di origine greca. Una seconda ipotesi sull’etimologia del nome della città afferma che derivi da un orientale eremita che probabilmente si insediò sulla torre.

Storia, arte e cultura per la tua vacanza a Benevento

BeneventoLa città di Benevento è il quarto comune tra i capoluoghi di provincia della regione più popolati, una città segnata dalle popolazioni sannitiche, romane, longobarde e pontificie vanta un interessante patrimonio storico-artistico e un rilevante patrimonio archeologico.

Benevento è posta nel cuore dell’Appennino campano, nell’area meridionale della regione del Sannio, collocato quasi equidistante dal mar Tirreno e il mar Adriatico.

La città si torva in una conca circoscritta da colline, precisamente verso Ovest oltre alla Valle Vitulanese troviamo il massiccio del Taburno Camposauro, particolarmente interessante perché le sue vette disegnano il profilo di una donna distesa, la Dormiente del Sannio.

Sulla cima più alta possiamo ammirare le vette del Monte Mutria del Matese verso Nord-Ovest, il brullo Trimunzio, il monte Avella e la cortina del Paternioe le appendici dei monti Dauni verso Est. Inoltre Benevento è attraversata da due fiumi il primo, affluente del Volturno, è il Calore Irpino e il secondo, posto a Ovest del centro di Benevento, è il Sabato.

In base a una leggenda popolare, la fondazione della città risale a tempi antichi, grazie al guerriero greco Diomede che arrivò in Italia in seguito alla distruzione di Troia, portando con se la famosa zanna del Cinghiale Calidonio, oggi simbolo di Benevento, e che fu ucciso da suo zio Meleagro, il quale, in base a quanto afferma Procopio di Cesarea, avrebbe anche favorito l’incontro tra Diomede ed Enea.

Vacanze culturali ad Avellino: storia e tradizioni. Viaggiare in Campania

Duomo di AvellinoLa città di Avellino è posta nel nucleo della conca dell’Appennino Campano sormontata dai massicci dei Picentini e del Partenio mentre a Nord-Est è circondata dal Montevergine, il monte tra i più famosi del Partenio ma anche meta per numerosi pellegrini per rendere omaggio alla Madonna di Montevergine presso il Santuario benedettino del XII secolo, collocato sul monte a 1272 m.

Nel cuore della struttura urbana possiamo trovare tre corsi d’acqua: San Francesco, il Rigatore e il Fenestrelle, alcuni affluenti del fiume Sabato.

L’originario nucleo di Avellino, Abellinum, ebbe origine presso l’attuale Atripalda, posta a circa 4 chilometri dal centro della città. La città in origine fu conquistata dai Romani nel 293 a.C. sottraendola la controllo dei Sanniti in occasione della cruenta battaglia di Aquilonia, con le Guerre Sannitiche tra il 343 a.C. e il 292 a.C. Con il dominio romani il nome della città subì numerose variazioni: Veneria, Livia, Augusta, Alexandriana e Abellinatium.

Favorita dalla posizione geografica sorsero numerosi insediamenti, infatti sin da tempi remoti la valle del fiume Sabato rappresentò un collegamento naturale tra l’Irpinia e il Sannio. La città di Avellino, assieme ad Ercolano, Pompei, Stabia e Abella, fu occupata da Silla nell’89 a.C., quando ancora la città non rappresentava un vero centro urbano.

L’edificazione della città fu avviata dalle truppe di Silla, Avellino fu suddivisa in quattro quadrati grazie alla presenza del Cardo e del Decumano, tipici dell’urbanistica romana, ogni area portava alle porte esterne. In seguito alla devastazione per mano dei Longobardi, gli abitanti decisero di fondare una nuova città sopra uno sperone di tufo.

La meravigliosa città di Caserta: secoli di storia e di splendore

Reggia di CasertaLa città di Caserta è conosciuta in particolar modo per la sua reggia borbonica denominata “la Versailles d’Italia” che è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 1997.

Sin dal periodo longobardo, il nucleo cittadino si formò presso una torre di avvistamento e di difesa, che oggi risulta inserita nel palazzo della Prefettura che un tempo era il palazzo dei conti di Caserta ma anche residenza reale. Il centro cittadino che oggi possiamo ammirare, presso piazza Vanvitelli, che un tempo era la piazza del mercato, era denominato Torre per la presenza della torre longobarda.

Dato ciò possiamo affermare che, nonostante la presenza di simmetria nelle strade, come se si riproponesse la struttura delle città romane, la città di Caserta che oggi possiamo ammirare in tutto il suo splendore era, già da molti anni, la sede comunale e la sede della cattedra vescovile.

Infatti la popolazione si trasferì qui nel XVI secolo dirigendosi verso Casertavacchia, il vescovo seguì il loro esempio dopo qualche secolo stabilendo la propria dimore presso il borgo di Falciano, in una struttura utilizzata come caserma. Famosa per il palazzo degli Acquaviva, che ereditarono la città dai conti della Ratta nel 1511, che precedentemente avevano allargato la torre con una struttura rinascimentale fortificata e con un giardino che aveva attirato l’attenzione di numerosi viaggiatori tra il XVI e il XVII secolo.

Una storia decisamente meravigliosa: tradizione e antichità di Pompei

PompeiLa città di Pompei presenta origini antiche quasi come quelle di Roma, la gens Pompeiana infatti discendeva dalle prime popolazioni italiche, appunto gli Oschi. Verso la metà dal VII secolo a.C. uno dei primi insediamenti raggiunge il luogo dove nascerà Pompei.

Molto probabilmente questo insediamento inizialmente non presentava caratteristiche di un reale centro abitativo ma era molto simile a un piccolo agglomerato posto attorno al centro commerciale che riuniva le tre strade più importanti in questo periodo storico, le vie che provenivano da Cuma, Nola e Castellamare di Stabia.

Pompei rappresentava un punto di passaggio obbligato tra Nord e Sud proprio per questo fu ben presto una preda per gli stati confinanti, importante anche come punto viario e portuale. La prima conquista della città ci fu tra il 525 e il 474 a.C. per mando della colonia greca di Cuma. Inoltre Strabone attesta nei suo scritti che la città fu anche saccheggiata dagli Etruschi, confermata anche dagli scavi effettuati di recente.

Sono stati portati alla luce, presso il tempio di Apollo e le Terme Stabiane, molti frammenti di bucchero, tra i quali molti riportano iscrizioni etrusche in graffite, ma è stata anche scoperta una necropoli risalente al VI secolo a.C. Le prime attestazioni di una struttura abitativa di particolare importanza sono datate al VI secolo a.C., anche se Pompei, in questo periodo si presenta ancora piccola, quasi come se fosse il risultato di un affiancarsi di edifici in modo disordinato.

A causa della disfatta della città contro gli Etruschi, nella battaglia svoltasi presso le acque sulle quali si affacciava la città di Cuma tra Cumani e Siracusani, la città di Pompei fu da quel momento sotto il dominio greco. È probabile che in questo periodo fu edificata la fortificazione dell’altopiano caratterizzata da mura di tufo che circondavano più di sessanta ettari.

La storia dell'Isola di Ischia: viaggi culturali

IschiaIn origine i greci chiamarono la colonia Pithekoussai, sono svariate le teorie sull’etimologia del nome ma nessuna realmente certa. Senagora sostiene che il nome derivi da pithekos, letteralmente “scimmia”, che si ricollega al mito dei Cercopi, il popolo delle isole flegree che furono trasformati da Zeus in cercopitechi.

Una seconda teoria la ritroviamo con Plinio il Vecchio che trova l’etimologia nel termine pythos, anfora, questa teoria fu avvalorata in seguito ai rinvenimenti archeologici che attestarono la produzione greco-italica delle ceramiche, in modo particolare di anfore per il vino, sia nell’isola sia nel golfo di Napoli.

Nel periodo romano Ischia divenne un punto fondamentale per le numerose attività commerciali e manifatturiere presenti sia nel periodo greco preso Pithecousae sia a Carta Romana, presso la piccola isola del Castello, in questo periodo l’insediamento fu denominato Aenaria, da aenus letteralmente metallo, termine che viene associato anche a Enea, che si dice fece scalo in queste terre, mentre Virgilio la indicò con il termine Arime, la stessa isola che viene citata nell’Iliade.

Solo nell’812 possiamo ritrovare le prime tracce plausibili del nome dell’isola, precisamente citata in una lettera di Papa Leone III redatta per informare l’imperatore Carlo Magno sulle devastazioni avvenute in queste terre, indicando l’isola con il termine di Iscla maior.