Napoli sotterranea, parchi e oasi protette: ferie in Campania
La città e il suo doppio: Napoli sotterranea
Presenta quasi la stessa estensione della città nuova, Napoli sotterranea è una importantissima testimonianza storica e archeologia, oggi è possibile effettuare visite guidate nel sottosuolo che danno la possibilità di osservare la stratificazione del territorio di Napoli nei vari secoli.
Un percorso che si svolge dentro vecchie cisterne sotterranee che risalgono al periodo greco-romano, in funzione fino all’Ottocento, infatti la città era l’unica che disponeva dell’acqua potabile nelle abitazioni grazie a un sistema di pozzi collegati alle cisterne dell’acquedotto nel sottosuolo.
Le cisterne furono costruite attraverso scavi di tufo nel sottosuolo, classica roccia vulcanica che rappresenta le fondamenta della città. In base ad alcuni esami nelle cavità, in alcuni casi di elevate dimensioni, è stato possibile stabilite che l’utilizzo del tufo per le costruzioni risale ai primi anni della nascita della città, si può decisamente affermare che le strutture venivano costruite con il materiale estratto sotto le loro fondamenta.
Parchi, oasi protette e boschi
A Napoli è possibile ammirare circa 33 giardini storici e parchi di accesso pubblico, un esempio è la Villa Comunale di Napoli, in un primo momento denominata Villa Reale, e realizzata da Ferdinando IV sul progetto di Vanvitelli nel 1780, allo scopo di fornire alla classe nobile un’oasi molto ricercata sul lungomare di quel periodo, ornato da statue, alberi e fontane ad accesso esclusivo.
All’interno del parco di trova la Stazione Zoologica Anton Dohrn, con libero accesso al pubblico a partire dal 1874, una vera e propria stazione dei ricerca scientifica posta in una struttura neoclassica che oltretutto custodisce l’acquario cittadino, uno dei più antichi al mondo. Un meraviglioso panorama su Napoli e sulla costa Nord e a Sud è offerto dalla Collina dei Camaldoli e dal Parco del Poggio.
Notevole è anche il parco di Capodimonte, che oggi presenta una pianta perimetrale realizzata da Friedrich Dehnhardt nel 1833. La Villa Floridiana è posta all’interno di un parco che prende il nome dalla duchesse Floridia, Lucia Migliaccio, la moglie di Federico IV, che soggiornò in questa villa nel Vomero con l’annesso parco realizzato da Antonio Niccolini e da Dehnhardt nel 1817 con stampo neoclassico adornato da statue, boschetti, finte rovine e persino un teatrino all’aperto.
Oggi nella villa è ospitato il Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina e inoltre anche la zona panoramica sul golfo. Il Parco di Baia e di Gaiola, posti sulle coste a settentrione della provincia di Napoli, sono degli esemplari rilevanti di parchi archeologici sommersi. Il parco di Gaiola, posto precisamente sulla vetta del promontorio di Posillipo, lungo le piccole isole della Gaiola, custodisce rilevanti reperti archeologici del periodo Romano, completamente ricoperti da un fenomeno di bradisismo che ha portato all’affondamento di 6-8 metri di costa.
Posta più in periferia è l’Oasi degli Astroni, gestita dal WWF, in una ingente conca vulcanica che risale a 3.700 anni fa presso i Campi Flegei, in passato era utilizzata come una riserva di caccia sotto la corte aragonese, in seguito, con Carlo III, fu impreziosita da alcune torri e casini di caccia ancor oggi presenti.
L’oasi è completamente immersa nel verde e la sua particolarità si ritrova nel grande lago, nella flora particolarmente rigogliosa e nella presenza di notevoli specie di uccelli e di animali di piccola taglia.
Napoli
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