La meravigliosa città di Caserta: secoli di storia e di splendore
La città di Caserta è conosciuta in particolar modo per la sua reggia borbonica denominata “la Versailles d’Italia” che è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 1997.
Storia della città
Le origini longobarde
Sin dal periodo longobardo, il nucleo cittadino si formò presso una torre di avvistamento e di difesa, che oggi risulta inserita nel palazzo della Prefettura che un tempo era il palazzo dei conti di Caserta ma anche residenza reale. Il centro cittadino che oggi possiamo ammirare, presso piazza Vanvitelli, che un tempo era la piazza del mercato, era denominato Torre per la presenza della torre longobarda.
Dato ciò possiamo affermare che, nonostante la presenza di simmetria nelle strade, come se si riproponesse la struttura delle città romane, la città di Caserta che oggi possiamo ammirare in tutto il suo splendore era, già da molti anni, la sede comunale e la sede della cattedra vescovile.
Infatti la popolazione si trasferì qui nel XVI secolo dirigendosi verso Casertavacchia, il vescovo seguì il loro esempio dopo qualche secolo stabilendo la propria dimore presso il borgo di Falciano, in una struttura utilizzata come caserma. Famosa per il palazzo degli Acquaviva, che ereditarono la città dai conti della Ratta nel 1511, che precedentemente avevano allargato la torre con una struttura rinascimentale fortificata e con un giardino che aveva attirato l’attenzione di numerosi viaggiatori tra il XVI e il XVII secolo.
La Caserta del Medioevo
Nel periodo medievale, il nucleo di Caserta era identificato con l’odierna Casertavecchia, collocata a 401 metri di altezza. Fu un importante centro vescovile dotata di una Palazzo del Vescovo, di un duomo con campanile e una cupola di stampo siculo arabo romanico probabilmente costruito verso il 1100 e la chiesa dell’Annunziata risalente al 1200.
Minor importanza ebbe Casetavecchia con l’edificazione della Reggia a causa del trasferimento nella zona nuova della maggior parte delle attività commerciali compresa la sede vescovile.
La Caserta dei Borbone e di Vanvitelli
Con la morte dell’ultima erede degli Altavilla il feudo andò nelle mani dei Caetani che, dati i numerosi debiti, dovettero vendere i loro possedimenti ai Borbone di Napoli, in particolare Re Carlo III decise di costruire una reggia dal 1750.
La necessità del Re di Napoli di costruirsi una nuova reggia derivava da tre motivi: costruire una reggia molto più lontana dal mare rispetto a Palazzo Reale di Napoli, allo scopo di un rifugio in caso di attacco da parte delle flotte francesi; inoltre da tempo il re voleva costruirsi una dimora estiva per il suo riposo. Infine per orgoglio commissionò a Vanvitelli di costruire una residenza superiore a tutte le altre al momento presenti in Europa per imponenza, bellezza e maestosità.
La zona principale dell’odierno parco della Reggia era un tempo il giardino degli Acquaviva, oggi rappresenta uno dei parchi urbani più estesi con una lunghezza di 2,5 km. Il parco è caratterizzato da una serie di fontane scenografiche, estesi prati, cascate e laghi, boschi fitti a gratuita disposizione dei cittadini di Caserta.
La Caserta dell'utopia di Ferdinando
Verso la fine del 1700 per volere di re Ferdinando IV fu edificata una residenza reale, presso San Leucio, con l’aggiunta di una fabbrica utilizzata per la produzione della seta. Adiacente al palazzo Belvedere, precisamente sul retro, troviamo un incantevole giardino e una meravigliosa vista sulla piana di Caserta e sul Golfo di Napoli. Sempre per volere del Re furono edificati i quartieri San Carlo e San Ferdinando, per gli operai della fabbrica.
Fu emesso anche un editto nel quale il Re idealizzava la costituzione, un’illusione di una società perfetta che richiedeva ai cittadini di San Leucio l’abolizione di qualsiasi lusso al fine di raggiungere un’uguaglianza economica. In base alle prospettive del Re si doveva creare una società autosufficiente sostenuta dalla produzione della seta.
La Caserta dell'ottocento
Alla fine dell’ottocento la città di Caserta era un piccolo borgo che si concentrava principalmente attorno alla Reggia. La strada principale che collega il Monumento ai Caduti e piazza Carlo III, quindi la Reggia, un tempo era denominata Corso Campano, in seguito chiamata Corso Umberto I e oggi Corso Trieste, definito tra i più bei corsi d’Italia caratterizzato da importanti negozi e illuminato da ottanta fanali.