Pozzuoli: informazioni turistiche e culturali per una vacanza da sogno

La città di Pozzuoli è posta presso l’omonimo golfo presso una zona vulcanica detta Campi Flegrei, campi ardenti, che includono un vulcano ancora attivo, Solfatara.

Un tipico fenomeno della città a livello geofisico e di tutta la zona dei Campo Flegrei è il bradisismo, cioé l’abbassamento e il sollevamento della crosta terrestre in seguito all’aumento della pressione del sottosuolo. Il veloce innalzamento del livello del mare mutò la posizione del porto negli anni Ottanta che lo riposizionò a cinquanta metri più avanti.

Storia

Veduta di PozzuoliIn principio la città di Pozzuoli era uno scalo commerciale cumano, fondata nel 528 a.C. da esuli sami che le diedero il nome di Dicearchia, giusto governo. Passò sotto il dominio del Sanniti nel 421 a.C., in seguito all’arrivo dei romani in Campania ed al loro successivo dominio nel 228 a.C., la città, ribattezzata Puteoli per le numerose sorgenti di acqua termo-minerali, acquistò sempre più importanza e il porto diventò una zona importante per gli scambi commerciali.

A partire dal 194 a.C. la città di Pozzuoli fu una colonia romana acquistando sempre più potere ed importanza poiché i romani la sfruttarono come porto principale. Grazie ai romani la città fu collegata ad un’efficiente rete stradale verso le città più importanti della Campania e inoltre le città più sviluppate in campo marittimo in tutto l’Oriente, vi stabilirono stazioni commerciali.

Nella città furono realizzati monumenti di grande valore, un esempio è l’Anfiteatro Flavio, lo Stadio di Antonino Pio, il Tempio di Serapide, l’Anfiteatro Minore e il Tempio di Augusto. San Paolo arriva sulle coste della città nel 61 d.C. come prigioniero ed è accolto da una piccola comunità cristiana.

A causa dell’apertura del porto di Ostia fortemente voluto da Claudio e concluso con Nerone, verso il 70 d.C. la città fu soggetta ad un rapido declino. A causa del bradisismo con il lento abbassamento di tutto il litorale, gli abitanti furono costretti ad abbandonare la città e, verso gli ultimi anni del V secolo, si stabilirono sull’altura, oggi Rione Terra, che venne circondata da fortificazioni edificando così il castro puteolano.

Verso i primi anni del XVI secolo, la città fu devastata da una serie di scosse telluriche e da ulteriori fenomeni di bradisismo. Gli abitanti furono costretti a rifugiarsi verso il mare costituendo un piccolo borgo formato da case di pescatori.

Notte indimenticabile fu quella tra il 29 e il 30 settembre del 1538 che vide un violento terremoto distruggere il villaggio di Tripergole, posto tra il lago d’Averno e il monte Barbaro; fu talmente violento che la terra si aprì facendo fuoriuscire talmente tanto materiale da formare una collinetta chiamata Monte Nuovo.

Con la Seconda Guerra Mondiale la città venne presa di mira dai bombardamenti a causa della presenza del porto che forniva carburante alle navi da guerra e per la linea ferroviaria Napoli – Roma.

Rione Terra, la città antica, fu abbandonata in seguito ai moti bradisismici avvenuti negli anni settanta, da ormai molti anni in fase di restaurazione, ma è oggi possibile visitare una parte della zona sotterranea e una parte della superficie.

Verso il XVI secolo, con il viceré del Regno di Napoli furono edificati numerosi palazzi, in tal modo la città fu costituita da una fusione tra il vecchio e il nuovo, meravigliose strutture antiche e interessanti nuove costruzioni.