Salerno: le tue vacanze tra arte e cultura campana

Posta al centro di una zona urbanistica di 415.000 abitanti che include la costiera amalfitana, i picentini, la valle dell’Irno e la zona della piana del Sele, la città è nota per la Scuola medica salernitana prima e la più importante istituzione medica in tutta l’Europa nel periodo del Medioevo, precisamente nel IX secolo.

Salerno è posta sul golfo che porta il suo nome sul mar Tirreno, tra la costiera Amalfitana, a Ovest e il Cilento e il Sele a Sud. Da un punto di vista orografico l’area comunale di Salerno è molto articolata, si parte dal livello del mare fino a raggiungere i 953 metri del monte Stella, la città si estende lungo la costa fino alle colline interne poste alle spalle dell’abitato.

Fino alla metà dello scorso secolo il fiume Irno, che oggi attraversa la città, marcava il confine orientale di Salerno, un ulteriore corso d’acqua che percorre il territorio è il fiume Picentino, posto sul confine orientale della città.

 

Storia di Salerno

Veduta di SalernoSi afferma che l’area di Salerno sia stata abitata sin dall’era preistorica ma testimonianze certe si hanno a partire dal VI secolo a.C. riguardo un insediamento etrusco, è molto probabile che fosse Irna collocata nelle vicinanza del fiume Irno, oggi presso il quartiere Fratte.

Questo primordiale insediamento era un avamposto strategico e commerciale per i rapporti commerciali con gli etruschi e le colonie di Poseidonia e Ela. In seguito alla sconfitta di Cuma, arrivarono i sanniti che occuparono la città entrando a far parte del commercio con le città greche.

L’avanzata dei Romani nelle zone meridionali dell’Italia, la città di Irna perse l’importanza fino ad allora raggiunta, nello stesso periodo sorse la città di Salernum posta ai piedi della collina Bonadies, costruita attorno a un castrum romano. La prima vera espansione della città di ebbe nel 197 a.C., fu ascritta alla tribù Menenia, popolata da coloni romani con lo scopo di presidiare tutta la regione e controllare tutte le popolazioni che appoggiarono Annibale, al contrario di Salerno.

Negli anni successivi l’economia della città si concentrò nel settore commerciale abbandonando la sua iniziale funzione militare. Grazie alla presenza della via Popilia, strada che collegava la Basilicata e Reggio con Roma, la città divenne un importante nucleo per i traffici dell’Italia meridionale.

In base ai rinvenimenti archeologici possiamo affermare che la città si presentava particolarmente redditizia e prospera, infatti nel periodo in cui era al potere Diocleziano, era uno dei maggiori centri amministrativi, con Reggio, della provincia della Basilicata e del Brunzio.

Durante le invasioni barbariche e la guerra greco-gotica Salerno subì il destino delle città del meridione passando sotto il potere bizantino, inoltre, durante l’attacco agli Ostrogoti, verso il 538 d.C., il castrum romano, posto presso il monte Bonadies, fu restaurato e modificato acquistando una rilevante importanza strategica.

La città, nel 646, passò sotto il dominio longobardo inserendosi nel ducato di Benevento, il principe Arechi II, nel 774, decise di trasferire la corte a Salerno mentre nell’839 il principato di Salerno divenne finalmente indipendente da Benevento impossessandosi dei territori della Calabria, del Principato di Capua della Puglia fino ai territori di Taranto.

La città presentava un aspetto fortemente multiculturale, infatti il principato era un vero e proprio stato cuscinetto tra l’impero e il papato e tra l’oriente bizantino e il mondo islamico, ma questa situazione politica favoriva una certa instabilità. Grazie alla vicinanza con la potente Amalfi, da un aspetto puramente commerciale, Salerno era in diretto contatto con le zone più remote di tutto il Mediterraneo.

In tal clima, nacque, verso il IX, la Scuola Medica Salernitana, fondata in base alla tradizione da quattro maestri: un latino, un greco, un arabo e un ebreo, una delle prime istituzioni orientate all’insegnamento della medicina nel mondo occidentale e acquistò un grande prestigio durante tutto il Medioevo. Grazie a questa scuola, Salerno divenne una tappa obbligatoria per chi voleva imparare l’arte medica o per farsi curare dai migliori dottori, grazie a questa fama la città ricevette il titolo di Hippocratica civica, ancor oggi presente sul suo stemma.

Un periodo particolarmente propizio per la città fu tra il X e il XII secolo a tal punto da essere definita Opulenta Salernum. Roberto il Giuscardo, nel 1076, riuscì a impadronirsi di Salerno facendola diventare capitale delle terre normanne, ducato di Puglia e Calabria, che includeva tutta la zona dell’Italia meridionale. Sempre in questo periodo fu costruito il duomo in stile arabo-normanno.

Nel 1127 la città perse il titolo di capitale trasferito alla città di Palermo, ma Salerno continuò ad essere una delle città più importanti di tutto il Regno di Sicilia. A causa dell’arrivo degli svevi, e successivamente degli angioini e degli aragonesi, Salerno iniziò a perdere sempre più importanza principalmente a causa dell’egemonia di Napoli sempre più influente.

 

Storia contemporanea

Durante la Seconda Guerra Mondiale, precisamente nel 1943, Salerno fu il luogo dove si svolse l’operazione Avalanche che permetteva agli alleati di accedere alla costa tirrenica partendo dalla penisola italiana e proseguivano verso Roma. In seguito a tale episodio Salerno ospitò i primi governi che si formarono nell’Italia post-fascista rendendo effettivamente la città capitale d’Italia fino alla liberazione di Roma.